Archivio Mostre Online Cani e Umani
Davide Mengacci fotografo e cinofilo
Notissimo come conduttore televisivo di numerosi programmi per le Reti Mediaset da quasi 30 anni (Candid Camera Show, Scene da un Matrimonio, Perdonami, La Domenica del Villaggio, Fornelli d’Italia, Ricette di Famiglia per citare soltanto i principali), Davide Mengacci è anche fotografo. L’attitudine alla fotografia nasce in lui nei primi anni ’60, affascinato dal lavoro di Ugo Mulas e dal neorealismo di Robert Doisneau e Henri Cartier Bresson. Per alcuni anni ha collaborato saltuariamente come fotografo di cronaca alle pagine milanesi de Il Giorno e de La Repubblica e con servizi di reportage geografico per Qui Touring il mensile del Touring Club Italiano. Mengacci fotografa dal 1965 e ciò che più attrae il suo obiettivo sono la piccola umanità cittadina osservata con partecipazione, affetto e ironia e i cani in generale.
Ha pubblicato 7 libri di fotografie e esposto 12 mostre personali.
Oggi Davide Mengacci continua a osservare la realtà che lo circonda realizzando una convincente “fotografia di strada” rivolta ai luoghi che visita, in Italia e all’estero, con una concentrazione e un’applicazione che non si limitano all’esercizio estetico dell’immagine ma declinano un’attenta e appassionata osservazione della vita.
Cinofilo appassionato, è l’umano di due cani: il pastore tedesco Hogan e il bassotto Pedro.
Roberto Mutti a proposito di “Cani e Umani”
Davide Mengacci è un autore capace di un segno deciso ma anche caratterizzato da un’ironia lieve, quella che gli permette di osservare la vita con compiaciuto distacco.
Come capita sempre agli street photographers, la sua ricerca è fondata su quanto la realtà gli riserva ma questo vale solo per la prima parte del lavoro, quello della raccolta di spunti, di frammenti, di improvvise apparizioni grazie alle quali costruisce un grande e volutamente eterogeneo archivio.
La parte successiva è più importante perché nasce da una consapevolezza, da una volontà di ordine che permette a Mengacci di costruire dei più precisi progetti in cui incanalare, dando loro un più rigoroso senso, i materiali precedentemente raccolti.
Così è successo anche per “Cani e Umani”, una ricerca nata come sempre dalla leggerezza ma poi diventata, per chi sa osservarla con attenzione, una vera e propria indagine fra le cui pieghe si nascondono interessanti notazioni psicologiche.
Il fotografo tende dei fili sottili ma tenaci con cui collega immagini scattate in anni e in luoghi diversi poi, con un abile gesto (quello con cui i pescatori recuperano il filo o i giocatori di boccette conferiscono la giusta rotazione alla pallina) recupera quei fili e ci presenta un percorso disseminato di curiose analogie.
Ci accorgiamo allora che molto spesso, soprattutto quando si arrendono alla spossatezza, uomini e cani dormono nello stesso modo, ugualmente accucciati. Oppure che similmente si appartano, ma neppure troppo, per fare pipì. Talvolta modi e sentimenti divergono: non è colpa dei cani se i loro padroni li portano a spasso sugli stessi passeggini usati per i cuccioli d’uomo, né responsabilità degli umani se i loro amici a quattro zampe usano accoppiarsi senza pudore nei luoghi pubblici mettendo in quell’attività lo stesso impegno riservato a un lavoro.
Più comunemente, comunque, i comportamenti tendo a somigliarsi e capita a certi uomini di mettersi in posa proprio come fanno i loro cani i quali a loro volta scrutano la strada seduti in un cestino come fossero loro a guidare la bicicletta.
Di tutte le coppie di fotografie con cui Davide Mengacci costruisce questo percorso, una spicca e sorprende ed è quella che accosta i due uomini intenti a parlare in modo bonariamente minaccioso fra loro e i due cani che sembrano intenti nella stessa attività. Il bello è che sono questi ultimi a sembrare più seri e determinati a dispetto di quanto si dice che cioè manchi loro la parola.
(Roberto Mutti: critico fotografico, collabora con il quotidiano “La Repubblica”, già direttore del trimestrale “Immagini Fotopratica”, docente di Storia della fotografia e linguaggio fotografico presso “l’Istituto Italiano di Fotografia”, curatore di Mostre fotografiche e autore di numerosi libri di argomento fotografico)
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